Chiese
S. Maria Assunta
Edificio sacro di origine medievale divenne chiesa parrocchiale nel 1906. La facciata è divisa in tre piani: l’inferiore, più ampio, è scandito da quattro paraste e ha nella zona centrale un fastoso portale barocco del 1778, il piano centrale, con due sole paraste, ha un’ampia finestra mistilinea, il piano superiore è costituito da un frontone arcuato elevato su due brevi paraste. L’interno, a una sola navata, ha 4 cappelle laterali. Sia il soffitto della navata che la volta del presbiterio sono decorati con affreschi di Turildo Conconi. A sinistra dell’ingresso si apre una piccola nicchia arcuata e coperta di mosaici in cui si trovava il fonte battesimale, ora posto nel presbiterio, disegnato da L. Benetti che è anche l’autore delle statuette bronzee raffiguranti Cristo e S. G. Battista. La prima cappella di sinistra ha sull’altare una nicchia contenente una Madonna sotto un baldacchino in legno dorato, donato da Domenico Bozzi nel 1862. La seconda cappella di sinistra, sopra l’altare ligneo moderno in stile settecentesco, ha un’ancona di legno scolpito, intagliato, colorato e dorato con due colonne tortili adorne di rami dorati e fiancheggiate esternamente da due altre rastremate, i cui capitelli sorreggono un timpano spezzato adorno di angioletti e di due statue di Santi
(fonte: valtellina.it)
Ss. Pietro e Paolo
L’antica Chiesa di S. Pietro è il segno più tangibile delle remote origini dell’Aprica. La Chiesa di S. Pietro sorta nel XIII sec. su una cappella esistente già prima dell’anno 1000, fu eretta sul valico di Aprica, dove esisteva uno xenodochio o ospizio per l’asilo dei viandanti di passaggio lungo il corridoio di raccordo tra il bacino fluviale dell’Adda e quello dell’Oglio lungo la direttrice Nord/Sud, dalla valle del Reno, alla Valcamonica, quindi alla pianura del Po e al Mediterraneo. Lungo lo stesso itinerario si trovavano anche gli ospizi annessi alla chiesetta di S. Perpetua sopra Madonna di Tirano e quello di S. Remigio o Romedio, nella vicina Valposchiavo (Svizzera). La struttura architettonica di base della Chiesa attuale ripropone, nonostante rifacimenti ed ampliamenti subiti nel corso dei secoli, il modulo basilicale a tre navate separate da colonne, che contraddistingue le chiese importanti dei secoli medievali più lontani. La stessa facciata, ora preceduta da un vasto portico non nasconde la primitiva struttura a capanna. Essa è divisa da lesene, in tre zone verticali, ognuna delle quali ha un portale sormontato da affreschi del XVII sec. All’interno conserva due altari del XVII sec. in testa alle navate laterali con tele incastonate in preziose ancone lignee. A sinistra della facciata sorge l’Oratorio della confraternita del SS. Sacramento (1747). Accanto all’antica chiesa di S. Peltro sorge ora il Santuario di Maria Ausiliatrice, realizzato su progetto dell’ing. Damiano Cattaneo e dell’arch. Piero Boccone e consacrato nel 1999.
(fonte: Valtellina.it)
Santuario di Maria Ausiliatrice
Interno Progettato dall’Ing. Damiano Cattaneo e dell’arch. Piero Boccone, iniziato nel 1995, è stato consacrato dal Vescovo Alessandro Maggiolini il 30 maggio 1999. Sorge accanto all’antica Chiesa parrocchiale di San Pietro a due passi dal valico, quale “devoto omaggio alla Madonna in occasione dell’anno santo 2000”. Il tempio, modernissimo e funzionale, consta di un pronao che funge anche da battistero e di un’ampia aula. Poggia su dodici emblematiche colonne, come i dodici Apostoli, cui corrispondono altrettante travi, che convergono a raggiera sopra il presbiterio, centro focale della Chiesa per la presenza dell’Eucarestia e dell’Altare.
Sulla parete destra campeggia una statua di Maria Ausiliatrice inserita in una struttura arborea in acciaio policromo e dorato con le radici poste ai piedi della Madonna e con i rami che, dopo averla in parte avvolta, si protendono orizzontalmente verso l’altare. Un albero simile a una vite, un breve tronco e poi lunghi tralci orizzontali sui quali sono inserite, tra le foglie e i grappoli d’uva, altri frutti: dei medaglioni raffiguranti i ritratti di alcuni santi salesiani. Molto luminoso ed accogliente, l’interno convoglia l’attenzione sull’unico altare di marmo e sul caratteristico tabernacolo, che riproduce in lamine dorate la biblica “Arca dell’Alleanza”. A fianco dell’altare è conservata la reliquia “ex-carne” di San Giovanni Bosco.
(fonte: Valtellina.it, d. Augusto Azzalini)